Assemblea Assomac 2021: l’industria italiana delle macchine per conceria, calzature e pelletteria regge l’impatto della pandemia

La Presidente Assomac, Maria Vittoria Brustia: “Pronti a ripartire e affrontare la sfida della transizione green & digital”. Sono intervenuti all’evento: il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, e il presidente del Gruppo OTB Renzo Rosso.

Si è tenuta lo scorso 5 novembre, al Palazzo delle Stelline di Milano, l’Assemblea annuale di ASSOMAC, l’Associazione dei costruttori di tecnologie per calzature, pelletteria e conceria. 

L’evento, occasione di confronto tra imprese e istituzioni per tracciare i futuri scenari dell’economia calzaturiera, pellettiera e conciaria, ha riservato particolare attenzione alla principale sfida che il settore si trova ad affrontare: la transizione sostenibile e digitale dei processi produttivi.

L’Assemblea ha rappresentato un’opportunità di incontro per discutere delle priorità e delle misure tese a supportare lo sviluppo del settore e promuovere un dialogo di alto livello relativo al comparto.

Maria Vittoria Brustia

Durante i saluti di apertura Maria Vittoria Brustia, presidente Assomac, ha dichiarato: “Cambiamento e Condivisione sono concetti guida per il futuro. Per questo, alla mia prima Assemblea come Presidente, abbiamo discusso con la filiera della moda sulla transizione che dobbiamo attuare e che è basata su due punti centrali: il digitale e la sostenibilità, su cui puntare per ripartire. Perché le sfide globali richiedono risposte condivise, ma soprattutto concrete e tempestive.

Certo ora si respira un’aria diversa che speriamo possa tornare a far crescere i dati del nostro settore, ma è certo che noi non possiamo stare fermi ad aspettare. Dobbiamo effettivamente puntare sul digitale, in grado di cambiare i modelli di business, sul green che sta cambiando la società, su una comunicazione sempre più efficace nel raccontare quanto facciamo, mantenendo le persone al centro e favorendo la loro formazione”.

Gli stessi temi toccati dalla Presidente Brustia sono stati al centro anche dell’intervento di Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda: “Ci troviamo di fronte a un’occasione unica da cogliere non solo per innovare le nostre aziende, ma anche tutto il Paese. È grazie alla forza e capacità di adattamento delle nostre imprese alle grandi sfide globali (tra cui la difficoltà nel reperimento delle materie prime, i rincari dell’energia e i problemi di export legati alla logistica) che siamo rimasti in partita e, oggi, i dati ci dicono che le stime di crescita sono migliori delle aspettative: per la Lombardia si attende un rimbalzo del 6,4%.  Ora abbiamo di fronte una duplice sfida: la transizione green e la transizione digitale dei processi produttivi. Sono entrambe accomunate da una questione molto sentita dalle nostre imprese, quella delle competenze, senza le quali non potremo cogliere pienamente le opportunità legate alla digitalizzazione e alla sostenibilità. In questa direzione la Legge di Bilancio 2022 proroga il credito di imposta per i beni strumentali fino al 2025: un buon segnale per le nostre imprese che possono così programmare gli investimenti in innovazione e digitalizzazione con stabilità nel tempo. Purché l’impatto della misura resti rilevante. Inoltre, occorre ripristinare il Patent box come regime che premia i ricavi collegati ai beni immateriali; invece, il recente decreto fiscale lo ha completamente snaturato, trasformandolo in una misura basata su una super-deduzione dei costi di ricerca e sviluppo”.

Sulla transizione Green, Spada sottolinea una questione cruciale: “È una sfida che deve essere assunta non solo dall’Europa, ma da tutti i Paesi internazionali, altrimenti si correrà il rischio che diventi un freno solo per la nostra economia. Una transizione che richiede tanti investimenti che non possono essere solo a carico delle aziende”.

Renzo Rosso, presidente del Gruppo OTB e delegato Confindustria per Eccellenza, Bellezza e Gusto dei Marchi Italiani, ha dichiarato: “La maggior parte della produzione del mondo del lusso avviene in Italia e il 70% del fatturato delle aziende del lusso proviene dagli accessori: borse, scarpe, pelletteria. Solo questi dati basterebbero a dimostrare l’importanza di questa Assemblea. È fondamentale che il settore della moda faccia squadra per valorizzare il Made in Italy e la nostra filiera, puntando su innovazione e sostenibilità, e difendendola dalle aggressioni dei grandi gruppi stranieri. È quello che sto cercando di fare anche tramite il mio ruolo di delegato di Confindustria: promuovere la bellezza e l’eccellenza italiana. Sono convinto che con tutto ciò che abbiamo a disposizione potremo essere uno dei Paesi più importanti per il mondo del futuro”.

Anche Rosso puntualizza un dato centrale rispetto alla sostenibilità: “È sempre più cruciale il tema della tracciabilità dell’intera catena del valore per non cadere nel pericolosissimo rischio di fare greenwashing. L’obiettivo è dotare ciascun prodotto di un cartellino che rimandi alla sua storia produttiva e che ne racconti l’attenzione per l’ambiente e per il sociale”.

Tra gli ospiti anche Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie: “Seguo i temi del tessile e della moda da tempo, l’ho fatto anche nel pieno della pandemia e continuo a farlo, ovviamente, anche adesso. Nei prossimi mesi, per una vera ripartenza, sarà fondamentale la manovra già approvata dal Consiglio dei ministri e che adesso inizierà il suo iter parlamentare: sarà una legge di bilancio espansiva, che punterà al taglio delle tasse, per accompagnare la crescita e per rimettere al centro le imprese, dopo una fase politica più concentrata sull’assistenzialismo. Di pari passo, dovremo attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza nei tempi stabiliti, per cogliere al meglio un’imperdibile occasione di sviluppo, anche grazie a riforme non più rinviabili e che il nostro Paese aspetta da ormai troppo tempo. Nel varare certe misure sarà fondamentale coinvolgere le categorie e le associazioni produttive, che dal loro osservatorio privilegiato hanno il compito di dare utili indicazioni per implementare gli strumenti che occorrono alle imprese per tornare a crescere. Ci sono le condizioni per credere in una ripresa duratura e non estemporanea, e il nostro obiettivo è quello di favorire mutamenti strutturali e non solo agevolare un rimbalzo economico che ci riporti ai livelli pre-crisi”.

Dalla Tavola Rotonda – che ha visto dialogare Carlo Alberto Carnevale Maffè (professore SDA Bocconi), Ercole Botto Poala (Vicepresidente di Confindustria Moda), Elenia Duce (Head of Innovation, Sustainability & Innovation di RINA), Stefano Gelsomini (COO di Conceria Pasubio), Cristian Locatelli (Vicepresidente di ACIMIT) e Gianmarco Senna, Presidente Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia – cogliamo giusto un paio di spunti. 

“La sfida green e digitale non è urgente perché lo dice Greta – dichiara Carlo Alberto Carnevale Maffè – ma perché è il mercato a pretendere ormai una svolta sostenibile. Una svolta che si deve perseguire implementando gli strumenti digitali nella filiera produttiva così da poter tracciare fin dall’inizio la vita di un prodotto e poter poi fissare gli standard di ciò che è definibile come prodotto sostenibile. Essere in grado di definire gli standard, senza lasciare che lo faccia la Cina, per esempio, e poter dimostrare di rispettarli, è l’unica via per governare il mercato”.

Sul tema si pronuncia anche Ercole Botto Poala: “Il problema attuale è che la partita della sostenibilità si sta giocando senza arbitro, senza che alcuno sappia esattamente cosa significhi e comporti l’essere sostenibili. Oggi potrei prendere centinaia di certificazioni senza avere la certezza di percorrere la strada giusta”.

Tanti i temi e le riflessioni poste sul tavolo dell’Assemblea Assomac 2021, sfide a cui risponde bene l’incitamento della Presidente Brustia: “Durante questo difficile periodo non ci siamo fermati e abbiamo continuato a reinventarci. Da ingegnere quale sono, ritengo che oggi non possiamo parlare semplicemente di resilienza come ritorno allo stato originario: il cambiamento è in atto ed è irreversibile e noi imprenditori dobbiamo scegliere di cambiare e di condividere le nostre risorse e capacità”.